L’Università
Mi sono formato nella temperie culturale della Statale di Milano a cavallo fra fine anni Ottanta e inizi anni Novanta, frequentando le lezioni di maestri come Alberto Martinelli, Alberto Melucci, Francesco Alberoni, Salvatore Veca e i più giovani Antonella Besussi e Nando Dalla Chiesa, oltre che passando intere giornate a discutere dei problemi economici e sociali del momento, oltre che degli approcci scientifici e culturali che stavano influenzando la nostra formazione, con tanti compagni di corso che poi, come me, hanno intrapreso la carriera accademica (fra questi, vale la pena ricordare due amici di lunga data come Nicola Pasini e Francesco Zucchini).
Al di fuori delle mura dell’allora Facoltà di Scienze politiche, soltanto altre due persone hanno influenzato profondamente la mia formazione culturale e scientifica. L’economista Lorenzo Sacconi, che da mio correlatore aggiunto di tesi (perché insegnava in Bocconi) e da Direttore prima del Centro di ricerca in Etica degli affari, delle professioni e della politica dell’Ateneo Vita e Salute-San Raffaele di Milano e poi del Centro di ricerca in Law and Economics della Libera Università Carlo Cattaneo di Castellanza, mi ha fatto amare la teoria dei giochi e l’analisi economica come metodi per lo studio anche dei fenomeni politici e sociali. E il sociologo Nicolò Addario, che da supervisore della mia tesi di dottorato, mi ha fatto appassionare allo studio della teoria sociale, introducendomi alla teoria dei sistemi di Niklas Luhmann che ha poi rappresentato l’ossatura di molti miei lavori di ricerca.